La salma si trova nella sala Rainoni all’interno del santuario Madonna delle lacrime a sinistra dell’altare maggiore.
Le esequie saranno celebrate venerdì 15 gennaio, alle ore 15.30, in basilica di san Martino.
E’ deceduto mercoledì don Costanzo Belotti, meglio conosciuto come don Tino, che era vicario della Comunità Pastorale «Madonna delle Lacrime» di Treviglio dal 2007. E’ spirato all’hospice dove era ricoverato da alcuni giorni in seguito all’aggravamento delle condizioni di salute.
Nato a Costa Volpino (Bergamo) nell’agosto 1943, ordinato sacerdote in Duomo il 28 giugno 1968, era molto apprezzato e benvoluto in Treviglio. Nei 13 anni di sua presenza in città, dedicati soprattutto alla pastorale in Santuario, e in modo speciale alle confessioni, aveva raccolto attorno alla sua figura una stima e una profonda sensibilità di affetti da parte dei trevigliesi.
Era arrivato nella nostra città dopo essere stato parroco dapprima a Milano nel quartiere di Niguarda, poi a Samarate. Nel 2004 era rimasto ferito in un incidente sui campi di sci, la qual cosa gli aveva procurato dei postumi. Al suo arrivo a Treviglio, era stato destinato al Santuario, dove con grande disponibilità sacerdotale, ha dato il meglio di sé, sia nella quotidianità, sia durante i periodi di preparazione alla festa tradizionale di fine febbraio.
Sacerdote pio e zelante, colto e discorsivo, con particolare attenzione al valore della fede, sapeva trasmetterla con benevolenza e con bontà d’animo; amava molto insistere sul concetto della giustizia che gli era molto caro. In modo particolare la sua scelta, in piena adesione al Vangelo, era diretta a creare nel fedele una risposta speciale nei confronti della fede, che, come si è già detto, era la sua fonte di vita e di impegno.
Aveva una speciale predilezione per il dialogo: difatti lo si incontrava spesso con questa o quella persona in Santuario o nelle vie cittadine, in cordiale colloquio.
Purtroppo qualche anno fa le sue condizioni avevano cominciato a peggiorare, sino ad aggravarsi negli ultimi tempi: questo tuttavia non gli ha mai impedito di essere presente costantemente in Santuario, sia nella realtà del confessionale sia nelle concelebrazioni. E’ stata notata la sua presenza in Santuario ancora fino a un paio di mesi fa.
Lascia il ricordo di un sacerdote caro e disponibile, e la sua memoria entrerà sicuramente fra quelle dei preti che hanno rappresentato in Treviglio la profondità dell’impegno sacerdotale.
Il Popolo Cattolico, che lo aveva suo attento lettore e sostenitore, lo ricorda con affetto e lo addita con riconoscenza alla memoria dei trevigliesi, ai quali ha veramente donato totalmente se stesso in modo evangelico.
am.poss.