comunità pastorale madonna delle lacrime

Treviglio e Castel Rozzone

Chiese di San Carlo e San Rocco

Chiesa di San Carlo

L’edificio, chiamato anche ‘San Carlo ai Morti’, è stato realizzato su un terreno chiamato ‘Gemone’, nel quale era stato collocato, per volontà di Giuseppe Locatelli, il cimitero che doveva accogliere i morti a causa della pestilenza del 1630. L’oratorio, inizialmente di ridotte dimensioni, venne ampliato nel 1688, con l’apertura, sul lato destro, di una cappella intitolata a San Francesco Saverio.

Ulteriori ampliamenti vennero realizzati nel corso del XVIII secolo: probabilmente in occasione di questi lavori furono eseguite le decorazioni parietali con sfondati prospettici attribuibili ai Fratelli Galliari, che prima di prendere dimora in via di Porta Torre abitavano in Borgo di Santa Maria (attuale via Cavallotti), con accesso dall’area cimiteriale. Lo sfondato galliaresco incornicia il dipinto sull’Altare, che raffigura una Madonna con Bambino realizzata nei primi anni del Cinquecento e proveniente dalla ex Chiesa di Santa Maria Rossa, ubicata nell’ex Convento dei Cappuccini in via Pontirolo, sopresso nel 1770.

Il campanile e la facciata della Chiesa, in stile neogotico, sono stati realizzati su progetto di Carlo Bedolini e risalgono ai primi decenni del XX secolo; il portale d’accesso è sovrastato da una lunetta con mosaico realizzato su disegno di Trento Longaretti nel 2015. La Chiesa è collegata all’attiguo Istituto Salesiano, che ne ha la cura ed il mantenimento.

Chiesa di San Rocco

La Chiesa di San Rocco è stata costruita in seguito alla peste che colpì Treviglio nel 1529. Originariamente l’edificio era un piccolo oratorio con annesso un luogo di sepoltura, al quale si accedeva da un portico sorretto da colonne in pietra. Le dimensioni e forme attuali risalgono ad un radicale rifacimento avvenuto negli anni 1819/20, quando è stato realizzato anche il campaniletto attiguo.

L’interno, a tre navate con due cappelle laterali collocate al termine del transetto, è decorato con dipinti realizzati da Trento Longaretti nel 1946 riportanti Storie di san Rocco e con motivi allegorico-simbolici. Nella cappella di destra, denominata ‘Cappella della Pietà’, è collocato un gruppo scultoreo in terracotta dipinta risalente al secolo XVII proveniente dall’ex Convento dell’Annunziata, che si trovava dove attualmente vi è la sede dell’Istituto Tecnico Oberdan.

Barbara Oggionni