comunità pastorale madonna delle lacrime

Treviglio e Castel Rozzone

Consiglio Pastorale

Compiti e modalità di lavoro dei consigli

E’ un organismo unico per tutte le nostre Parrocchie. Le ultime elezioni sono avvenute nel 2019.

Il Consiglio pastorale ha come compito fondamentale l’elaborazione, l’aggiornamento e l’applicazione del progetto pastorale della Comunità (cf. cost. 143, § 3).

È compito del Consiglio pastorale stabilire ogni anno un programma concreto di azione pastorale.

Sono di competenza del Consiglio anche tutte le altre questioni pastorali, non esclusi i problemi pubblici e sociali della Comunità, la cui trattazione e soluzione appaiono necessarie per la vita della Comunità pastorale.

Sarà preoccupazione del Consiglio tenere costantemente presente la comunione con il Decanato, così che le decisioni prese per la Comunità pastorale si inseriscano organicamente negli orientamenti decanali, in particolare quelli assunti nell’ambito del Consiglio pastorale decanale.

Le questioni economiche sono di competenza del Consiglio per gli affari economici (cf. can. 537), sebbene si iscrivono negli orientamenti tracciati dal Consiglio pastorale, cui compete formulare un parere previo in ordine alle scelte più importanti.

Natura dell’attività e rapporto con altri organismi (commissioni)

Non sono di competenza del Consiglio pastorale i compiti direttamente di carattere esecutivo e organizzativo. Tali compiti spettano agli organismi e alle commissioni competenti. Al Consiglio pastorale tocca individuare, promuovere, indirizzare, animare, coordinare e verificare tali realtà, che dovranno essere adeguatamente rappresentate nel Consiglio pastorale (cf. cost. 149, § 1). «Qualora, per motivi obiettivi, non fosse possibile costituire un’apposita commissione, si garantisca lo svolgimento delle attività pastorali relative da parte almeno di qualche singola persona» (cost. 149, § 2), sempre con la promozione e il coordinamento del Consiglio parrocchiale.

Nell’ambito della programmazione delle proprie attività il Consiglio deve prevedere anche momenti di preghiera e di riflessione, soprattutto di carattere ecclesiologico. Il Consiglio in quanto tale, però, non è ambito di preghiera, di celebrazioni, di catechesi, ma deve mantenere la propria natura di soggetto responsabile delle deliberazioni pastorali della comunità.