A Treviglio la processione dei peruviani, domenica 30 ottobre partendo alle 11 dal santuario Madonna delle lacrime
Si attendono circa 5 mila persone domenica prossima a Treviglio per quella che sarà una grande testimonianza di fede popolare. La comunità peruviana celebrerà la tradizionale festa del Senior de los Milagros, portando in processione, per la prima volta dopo il Covid, l’immagine del Signore dei Miracoli. Don Alberto Vitali, responsabile della Pastorale dei migranti, ricorda l’origine della devozione, capace di parlare ancora ai fedeli di oggi. La venerazione per il Signore dei Miracoli nacque in Perù tra il XVI e il XVII secolo, quando tre terremoti, l’ultimo dei quali il 28 ottobre del 1746, nel distruggere la capitale Lima lasciarono però intatto il muro di un edificio dove uno schiavo di origine angolana aveva dipinto l’immagine di un Crocifisso. Già allora, sottolinea don Vitali, «riunirsi attorno a quell’immagine per pregare nella propria lingua era per quegli schiavi un’occasione di fraternità. Ora si ripete la stessa cosa per la comunità peruviana, che celebrando questa festa rimane legata alle proprie radici. E per la nostra Diocesi questa è una grande testimonianza di fede». Quest’anno la scelta di Treviglio (la processione inizierà alle 11, mentre la Messa sarà celebrata alle 14) è dovuta alla concomitanza con la festa per il cinquecentenano dell’episodio miracoloso che qui diede il via alla devozione per la Madonna delle Lacrime. Ma già da alcuni anni la tradizionale onda, la processione con l’immagine del Seníor de los Milagros, durante l’anno custodita in Santo Stefano a Milano, viene organizzata in una città diversa, a significare un appuntamento che si inserisce pienamente nel cammino diocesano. La festa della prossima domenica è il momento centrale di un cammino di fede che continua tutto l’anno, con un appuntamento di adorazione eucaristica che la Confraternita del Signore dei Miracoli, ovvero la Hermandad, promuove il primo sabato di ogni mese in Santo Stefano. Quest’anno per la comunità peruviana la ricorrenza si colora di un sentimento particolare. La confraternita giovedì alle 17 si ritroverà infatti al cimitero di Vaprio d’Adda, per portare la propria preghiera e il proprio ringraziamento a don Giancarlo Quadri, tra i primi sacerdoti ambrosiani ad essere vittima del Covid. È stato don Giancarlo, infatti, a promuovere la Hermandad, consentendole così di partecipare pienamente al cammino di fede diocesano, Don Vitali sottolinea la ricchezza di questo scambio nella pluriformità di tradizioni in cui si manifesta la fede, come ha riconosciuto il Sinodo minore. La confraternita, in questo caso, «ci ricorda il legame reciproco tra fede e carità: nate tradizionalmente come forme di mutuo aiuto a partire da una devozione comune, le confraternite aiutano in primo luogo proprio a crescere nella fede. E un legame che ancora oggi vogliamo tenere vivo».